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Quattro luoghi del cuore, in cui ho versato sangue, sudore e lacrime. In quattro stagioni diverse. Questa è la vita, liquidi che scorrono come i minuti, le ore, i giorni. O che restano sui vestiti e sulle mani, dopo una discussione particolare. Barba lunga, abiti stazzonati e occhiali sporchi: restano loro, ricordo di guai recenti e passati. Il mio amico particolare ammicca e strizza l'occhio, indica qualcuno e cominciano le disavventure. Perché? Ha un fiuto per ombre e maschere, io per i problemi. Dopo aver riparato guasti e imperfezioni della natura, mi tocca ancora fare pulizia. Spazzare via un po' di marcio; non si sente la puzza, ma il mio "senso" lo scova. Ho trovato schifezze nelle metropoli, in provincia e perfino in montagna, che dovevo fare? Sono un chirurgo razionale e freddo, ma seguo la pancia e mi sporco le mani. Quando fai pulizia ti resta sempre addosso un po' di sporcizia e cattivo odore. L'ho lavato con l'alcool, parecchio, oggi bevo caffè e dormo poco. Ma vivo.